L’arte del fustagno ad Asti
Risale al quindicesimo secolo l’importante decisione presa da Luigi d’Orléans di stimolare l’attività manifatturiera astigiana. La stessa avrebbe dovuto essere incentivata sia mediante lo scavo di un canale che derivasse l’acqua del Borbore – permettendone l’utilizzo per azionare nuovi mulini, battitoi, seghe – e sia mediante l’esonero per un periodo di tre anni da ogni pedaggio o dazio sull’importazione di lana, cotone, gualdo, robbia e altre materie prime.
Il governatore di Asti all’epoca, Rinaldo di Dresnay, confermò norme relative alla produzione del fustagno emanate da una commissione di dodici esperti nominati dal consiglio generale della città.
Si diffuse così ad Asti la produzione di fustagno, un tessuto misto di lana e cotone molto robusto, apparentemente di aspetto simile al velluto, ma rispetto a quest’ultimo più economico.
Il tessuto veniva filato su dei telai e per colorarlo veniva messo a bollire con foglie di erbe tintorie, la robbia (rosso) e il gualdo (blu). Le tele di fustagno ottenute in seguito a questa lavorazione venivano poi vendute sulle piazze delle città di mare di Savona e Genova.
Fu questa all’epoca un’attività produttiva che contribuì a valorizzare le competenze tecniche e commerciali di Asti e del suo territorio, un risultato frutto del “buon governo” orleanese del quale trassero beneficio sia la città sia le località dell’esteso contado da essa dipendente.
La Chiesa
Il Comune di Castell’Alfero ha preso parte alla corsa per la prima volta nel 1989. Situato a 12 km da Asti sulle colline del Monferrato, è rinomato per la produzione vinicola e per il castello dalle linee settecentesche già appartenuto ai Conti Amico, ora sede del Comune. Nota, ai più, la frazione Callianetto, che avrebbe dato i natali alla maschera piemontese “Gianduia”. Castell’Alfero ha vinto il Palio negli anni 1997 e 1998.
Il Rettore
Per Fernando Tognin, massimo esponente paliesco del Comune di Castell’Alfero, il 2016 sarà un anno importante, quasi decisivo. Sono tornati in Comitato alcuni ex Rettori e le ambizioni degli azzurro, bianco e oro appaiono elevate. Per vederle realizzate è stato scelto un fantino giovane, Nicholas Saccu, più volte alla ribalta nelle corse in provincia durante l’annata.