L’Hospitium de Dom, dal credito alla carità
Il complesso della Cattedrale di Santa Maria Assunta ha sempre costituito un punto di riferimento per l’intera città di Asti. In alcuni dei suoi ambienti si venne a costituire già dal XIII secolo l’Hospitium de Domate Ecclesiae astensis, luogo di assistenza medica e caritativa per pellegrini, malati e indigenti. Questa istituzione funzionava soprattutto mediante l’apporto economico delle importanti famiglie di banchieri e mercanti presenti nel cosiddetto Recinto dei Nobili. Intorno all’Hospitium ruotavano svariate figure: donatori sia laici che religiosi, addetti all’assistenza diretta ai bisognosi, pellegrini, poveri e malati. Tenendo presenti alcune testimonianze offerte dalla novellistica medievale possiamo supporre che non mancassero casi di “abuso” della carità e forse proprio a situazioni di questa natura sono da ricollegare i due sportelli lignei, destinati a una porta o a un armadio dell’Hospitium, che raffigurano rispettivamente un villano e una scimmia sormontati da un cartiglio a spirale ove sono intagliate due frasi che dovevano suonare come monito per gli accattoni: «Chi a pocho da spendere è molto male veduto. Chi no a da rendere chambio non trova aiuto» e «I sono una sumia che sono vegnuta in povertade. Si debio mangiare, el me bisogna filare. Ime sono retornato da miei parenti. De lo suo no m’anno voludo dare niente». Il rione Cattedrale, prendendo ispirazione da questi due sportelli – esposti oggi nel museo Diocesano di San Giovanni e attribuiti a Baldino da Surso – intende raccontare in una serie di quadri l’attività quotidiana dell’Hospitium.
La Chiesa
Il Rione prende il nome dallo splendido monumento gotico che si erge in tutto il suo magico splendore nell’antico centro storico. Il Duomo, che risale al XIV secolo, rappresentava, nel Medioevo, il fulcro della vita astese: nella attigua piazza si svolgeva il mercato più importante della città, e da quella stessa piazza, ancora oggi, prende avvio il corteo storico del Palio. La Cattedrale ha vinto il Palio una sola volta, nell’anno 1977.
Il Rettore
E’ il Borgo che non vince il Drappo da più tempo. L’unico trionfo risale al 1977 con il fantino Marco Grattarola su Larson. Da allora tante delusioni e una piazza d’onore nel 1988. Il Comitato biancazzurro è retto da un paio d’anni da Flavio Arnone, che ha rimpiazzato Silvano Mulas con un’altra monta esperta: Dino Pes, detto Velluto.