“Scommetto che adesso vi faccio alzare dalle sedie!” L’entusiasmo di Federico del Bianco si infrange contro l’immobilità del pubblico di Astimusica, presente in discreto numero domenica sera in piazza Cattedrale, nonostante la finale degli Europei di calcio. Era la serata degli Stranivari, formazione di Urbino con un repertorio di brani originali e cover rivisitate in chiave folk rock. L’invito del cantante ad alzarsi dalle sedie, per ballare una “Centro di gravità permanente” in chiave samba, non è stato accolto dalle due centinaia di ascoltatori che hanno preferito restare a braccia conserte, confermando la storica e bizzarra abitudine di questa piazza ad ascoltare i concerti seduti, come se si fosse ai bordi di una balera. Ma questa è la natura della manifestazione, che non ha mai nascosto il proprio ruolo aggregativo. E quella di ieri, in fondo, era una serata interlocutoria per il festival, in attesa dei nomi di maggior richiamo che giungeranno nei prossimi giorni. Dopo l’apertura del cantautore romano Andrea Tarquini, il concerto degli Stranivari è filata tra un omaggio a Paolo Conte con Onda su onda, brani autografi dalle sonorità mediterranee, una riuscita fusione tra il sirtaki e Misirlou, un medley di pezzi di Max Gazzé. Applausi da parte del pubblico soprattutto per le cover, in un concerto in definitiva senza infamia e senza lode.
Enrico Panirossi
Una serata per due: La Scapigliatura e Blindur
Quella di stasera – lunedì – sarà una serata con due protagonisti. Sul palco di Astimusica si alterneranno La Scapigliatura e Blindur (nella foto); la prima è una band formata da Niccolò e Jacopo Bodini, fratelli cremonesi che da sempre suonano insieme e scrivono canzoni. Il loro viaggio musicale dalla canzone d’autore passa per l’elettronica francese e le atmosfere suggestive del rock nord-europeo, ricreando paesaggi sonori di vasti orizzonti. Un background internazionale ed eclettico che riflette le esperienze di vita della band. A seguire, un’altra proposta musicale tutta da scoprire. Si tratta dei Blindur, anche loro un duo: Massimo De Vita (voce e chitarra) e Michelangelo Bencivenga (banjo e cori) arrivano da Napoli e nel loro curriculum c’è la vittoria al Premio De Andrè e al Premio Buscaglione. Propongono testi la cui matrice è da rintracciare nella tradizione e poetica del cantautorato italiano, con un occhio più attento a quello moderno e alternativo.
Entrambi gli appuntamenti sono a ingresso libero.