La vita di Margherita di Savoia-Acaia,
Marchesa del Monferrato
Margherita di Savoia Acaia nacque a Pinerolo verso il 1382 dal matrimonio che Amedeo, Principe d’Acaia, aveva contratto nel 1380 con Caterina di Ginevra. Alla morte del padre (1402), il Principato passò a Ludovico, fratello di Amedeo, escludendo dalla discendenza Margherita e la sorella Matilde. Fin dall’infanzia Margherita aveva assistito alle lotte incessanti tra Savoia, Monferrato, Saluzzo ed Acaia per il controllo del Piemonte meridionale. Nel 1403 si era giunti ad una tregua fra i belligeranti, i Savoia e gli Acaia da una parte ed i Marchesi di Monferrato dall’altra; venne così concordato il matrimonio tra il marchese di Monferrato Teodoro II e Margherita figlia di Amedeo di Acaia. Il marchese controllava molti territori in area astigiana, tra cui i possedimenti e i castelli presenti nel contado del comune di San Damiano. Margherita non ebbe figli; rimasta vedova, a partire dal 1418 si dedicò alla preghiera. Diventata terziaria domenicana fondò, nella città di Alba, un monastero sotto l’osservanza di San Domenico del terzo ordine; desiderando abbracciare completamente la vita religiosa, Margherita e le sue consorelle passarono al secondo ordine, divenendo suore di clausura. Fu un modello di pietà: morì santamente nel novembre 1464 e venne sepolta nella tomba comune del chiostro del monastero da lei fondato. Margherita è raffigurata tradizionalmente in abito monacale mentre tiene in mano tre frecce. Il corteo rossoblu rappresenta la storia della nobildonna attraverso quadri viventi che rievocano la sua vita consacrata alla devozione.
La Chiesa
Ha in comune con la Festa di settembre l’anno di fondazione, il 1275, anche se il Palio con ogni probabilità si correva già negli anni precedenti. Situato a 15 chilometri da Asti, San Damiano è centro agricolo di primaria importanza, soprattutto per la produzione frutticola e vinicola. Conserva la storica pianta rettangolare e una medioevale torre cilindrica. Tra i Comuni partecipanti è quello ad avere vinto più di recente la corsa, nel 2011.
Il Rettore
è il comune a vantare la vittoria più recente (2011). L’impresa riuscì ad uno dei fantini più vittoriosi del nostro Palio: Massimo Coghe, detto Massimino. Sarà invece Antonio Siri, detto Amsicora, il fantino su cui il Rettore Francesco Gai ha deciso di puntare. Una scelta logica, vista l’eccellente prova fornita lo scorso anno (finale e sesto posto) dalla monta nativa di Burgos (Sassari).