La Festa Titolare di San Lazzaro dei lebbrosi
ad Asti nel Medioevo
Dopo la prima crociata in Terrasanta ogni città si dotò di un’area esterna alle mura in cui ospitare coloro che erano colpiti dal “morbo di Lazzaro”, costruendo i primi centri di isolamento, che in seguito presero il nome di lazzaretti. In altri casi, però, i malati erano ospitati nell’atrio (nartece) di chiese che venivano dedicate a San Lazzaro “dei lebbrosi”. Questi edifici spesso erano fondazioni comunali, opere pubbliche mirate a evitare un possibile contagio all’interno delle mura della città; talvolta invece erano istituite e rette dall’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme. Per i malati di lebbra, poter pregare in chiesa era importantissimo, poiché erano emarginati dalla civiltà e la Chiesa li considerava peccatori, marchiati nel fisico da Dio stesso. Anche Asti ebbe il suo lazzaretto nella chiesa di San Lazzaro “sive hospitale”, menzionata per la prima volta nel testamento con cui Guglielmo di Piazzo del 1206 le destinava una somma di denaro come espiazione forse per l’anima di un parente morto di lebbra. La zona dove sorgeva la chiesa di San Lazzaro, tra il Rio di Valmanera e il torrente Versa, ancora oggi porta il nome di Borgo San Lazzaro. La devozione al Santo era celebrata il venerdì prima della V di quaresima, data sancita dagli Statuti della Città di Asti del 1387. Ed è proprio la Festa devozionale di San Lazzaro a essere rievocata: in quell’occasione si offrivano fiori all’immagine del Santo, si invocava Lazzaro con ceri benedetti e preziosi oggetti religiosi, gli si rivolgevano richieste di salvezza o di sollievo definitivo dalla sofferenza.
La Chiesa
Il Borgo gialloverde occupa l’estrema zona est della città, ossia quella situata oltre il territorio del confinante San Pietro. Il quartiere, molto popoloso, ha quale punto di riferimento la chiesa dedicata a San Domenico Savio. Già dal 952 d.C., nella zona, sorgeva un “lazzaretto”, e il Borgo prende il nome, i colori e lo stemma da “San Lazzaro dei mendicanti e degli appestati”. San Lazzaro ha vinto il Palio nel 1987, nel 1991, nel 1999, nel 2001 e nel 2008.
Il Rettore
Con l’esperto Carlo Biamino alla guida il Comitato, San Lazzaro si appresta a vivere l’avventura paliesca 2016. Il Borgo gialloverde coltiva, a ragione, ambizioni per nulla celate, potendo disporre di una monta di spicco quale Giuseppe Zedde, detto Gingillo, tre volte primo ad Asti. Sono invece cinque i trionfi dei gialloverdi, l’ultimo dei quali risale al 2008 proprio con Giuseppe Zedde.